Relazione di Lucia Sacco sul Progetto
“Educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi”
attuato nella Scuola Rinnovata Pizzigoni nell’anno scolastico 2004/2005 dalle docenti Rosy Ripa e Lucia Sacco
“La Scuola Elementare Rinnovata secondo il metodo sperimentale” – questa è la locuzione con cui Giuseppina Pizzigoni aveva definito la scuola da lei stessa fondata nel 1911 – si basa su una filosofia educativa molto semplice e bella (e attualissima).
La Pizzigoni raccomandava ai suoi maestri di attivare l’attenzione spontanea e gli interessi genuini e immediati dei bambini e di far leva sui nessi gioco-apprendimento-gioia:
“Intorno a tali centri di interesse più circoscritti il maestro deve trattenere per alcun tempo l’attenzione degli scolari con piacere e utilità grande, collegando fra loro le conoscenze varie e collegando poi a tali conoscenze la gioia intima del conoscere; l’abilità manuale e quindi la gioia del fare, l’esercitazione dei sensi, il calcolo, il disegno e l’educazione estetica, fonte di gioia spirituale sempre”.
Contestando il mnemonismo e il verbalismo che caratterizzavano le scuole italiane del primo Novecento, la Pizzigoni privilegiava:
- la ricerca personale
- il gusto e la piacevolezza della scoperta
- la freschezza e la ricchezza (per numero, varietà, ridondanza) delle esperienze
“Se lo scolaro fu guidato a scoprire una verità, non la dimenticherà più, perché gli è costata la fatica della ricerca (l’unica fatica proficua) e gli ha arrecato la gioia della scoperta”
Gli animali presenti nella Fattoria della Scuola Rinnovata (e il termine “Fattoria”, anche se improprio, è più piacevole, musicale e pregnante dell’altro nome, asettico e freddo, di “Azienda Agraria”) costituiscono dunque un’inesauribile fonte di esperienze, di arricchimento culturale, affettivo e cognitivo.
Si debbono considerare gli aspetti (apparentemente disgiunti, ma in realtà strettamente connessi) dell’educazione scientifica, dell’educazione al lavoro, dell’educazione morale, dell’educazione estetica.
Il metodo sperimentale pizzigoniano, fondato sull’osservazione diretta, sui dati sensibili, sull’esperienza
- è finalizzato ad esercitare e potenziare le funzioni mentali dell’analisi, dell’induzione, della sintesi
- è basato sulla caratterizzazione ciclica (anche nel senso della ciclicità degli approfondimenti)
- richiede una successiva e graduale sistematizzazione degli apprendimenti
Anche se alcune intenzioni didattiche della Pizzigoni non sono più attualizzabili (vi era, per esempio, una stretta correlazione tra il mondo contadino dell’epoca e la Fattoria pizzigoniana – nella quale non mancavano mucche, maiali, cavalli e le attività lavorative connesse, quali la mungitura, la lavorazione del latte, la strigliatura, la bardatura, ecc.), permangono innumerevoli spunti di lavoro e atti educativi concreti, quali:
- l’osservazione sistematica dal vero
- il contatto diretto con l’animale che si esplica con:
- la somministrazione del cibo
- la pulizia dell’habitat
- la pulizia dell’animale (e quindi anche la strigliatura)
- le sperimentazioni di carattere scientifico-etologicola comprensione empatica dei processi mentali dell’animale
oltre a vere e proprie attività “contadine”, quali la coltivazione del baco da seta, l’allevamento delle api, la raccolta delle uova e la … cova con una moderna incubatrice.
Sul versante più strettamente formativo e psicologico, molti docenti svolgono attività di recupero e sperimentazioni di pet therapy, sia con bambini disabili, sia con bambini che manifestano disturbi della condotta (generalmente bambini che vivono in contesti familiari ed extrafamiliari violenti e disturbati, contraddistinti da abuso fisico, da abuso psicologico o abuso sessuale).
Un rapporto positivo con gli animali facilita infatti nel bambino:
- la comprensione del “diverso” (il bambino percepisce l’animale come “altro da sé”, “diverso”, ma nel contempo “molto simile a sé”, in quanto piccolo, debole e indifeso (simile sistema di relazione Bambino/Adulto)
- la crescita dell’autostima (il bambino che sviluppa atteggiamenti di cura, di interesse, di protezione nei confronti dell’animale, diventa più responsabile, più maturo, rafforza la propria autostima)
- lo sviluppo di un atteggiamento empatico (empatia è la capacità di un individuo di immedesimarsi negli altri sul piano cognitivo e su quello affettivo, cioè di capire e di condividere i pensieri e le emozioni degli altri; e lo sviluppo dell’empatia è lo strumento più efficace per prevenire, ridurre o eliminare atteggiamenti e comportamenti violenti)
Recenti studi di psicologia e di scienza della cognizione hanno rilevato una stretta correlazione tra un rapporto negativo con gli animali (atti di violenza, crudeltà, abbandono o coinvolgimento come spettatore passivo di simili atti compiuti da un adulto) e il successivo sviluppo di disturbi della personalità, di comportamenti devianti o criminali.
Nell’anno scolastico 2004/2005 è stato avviato nella Scuola Elementare Rinnovata Pizzigoni il progetto “Educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi”, avente come scopo principale la promozione e l’approfondimento e la sperimentazione dei temi dell’educazione al rispetto degli animali.
Uno degli strumenti più importanti del metodo Pizzigoni consiste nell’insegnare ai bambini a farsi domande e a porre domande, nella convinzione che la domanda è l’inizio del cambiamento e il primo passo verso soluzioni creative.
Con il metodo Pizzigoni viene stimolata la creatività dei bambini, l’originalità del pensiero, l’autonomia di giudizio, la riflessione. È soltanto attraverso processi di riflessione e di elaborazione che i bambini riescono ad organizzare quanto apprendono dalle singole esperienze. E, soprattutto, a cambiare interiormente, veramente, profondamente.
Il progetto è stato specificamente rivolto a bambini maltrattati o testimoni di maltrattamento (anche solo televisivo), bambini che spesso manifestano il proprio disagio diventando a loro volta crudeli verso gli animali.
La violenza genera infatti violenza, insegna ai bambini a diventare vittime, a essere recipienti passivi della violenza o ripetitori meccanici della stessa.
Molto più insidiosamente la violenza distrugge la capacità di entrare in empatia con gli altri e spesso nasce dall’estraneità; in certe condizioni di privazione affettiva e spirituale spesso prevalgono i peggiori sentimenti dell’uomo: l’indifferenza verso il dolore altrui, l’egoismo cieco e brutale, il piacere della crudeltà.
Attraverso l’attenta osservazione degli animali nel loro ambiente di vita, ponendo l’accento non solo sulle caratteristiche biologiche ed ecologiche, ma anche e soprattutto sul comportamento e sull’organizzazione sociale degli animali e, quindi, sulla loro esperienza mentale, i bambini diventano facilmente consapevoli delle profonde capacità cognitive e affettive, in particolare degli animali superiori (in Rinnovata sono presenti asinelle, caprette, cavallini), e quindi anche delle loro capacità di sofferenza: riconoscere i diritti e rispettarli risulterà dunque un processo quasi automatico.
Il progetto ha avuto anche un’utilità per l’autoformazione delle docenti coinvolte, che hanno curati alcuni aspetti della propria condotta cercando di evitare i pericoli di:
- un atteggiamento troppo asettico e scientifico, che rischia di essere distaccato e indifferente
- un atteggiamento antropomorfico, che rischia di sviluppare idee scorrette sugli animale e una falsa empatia nei loro riguardi, attribuendo erroneamente agli animali alcuni attributi umani
- un condizionamento di pregiudizi e stereotipi (culturali o anche semplicemente linguistici)
Lucia Sacco
Milano, giugno 2005